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348 narvalo.


voce il dial. comasco solo fra tutti gli altri d’Italia. D’altra parte è noto che questo dial. ereditò non poche voci ger. dai Longobardi che non si riscontrano altrove. Sull’origine prima dell’aat. narro, anrd. narri, il Faulmann dice ch’esso deriva da rad. knarz di vb. perduto knirzan, essere malvagio, raggrinzarsi, rannodantesi ad aat. chnarz, inganno, canzonatura; e il narro da * chnarzio è “colui che viene ingannato e umiliato”.

Narvalo (neolog.) genere di cetaceo dei mari settentrionali; liocorno marino (Tramater, Tommaséo). Il fr. è narval, che in quella lingua compare la prima volta nel Bonnet, Contemplations de la Nature, all’anno 1765. Probabilmente l’it. introdottosi in questo secolo, immediatamente è riproduzione del fr. e non di alcuna delle lingue ger., dalle quali invece l’ha preso il fr. nel sec. scorso, e verosimilmente dall’ol., che spesso fu il tramite per cui i nomi ger. di pesci penetrarono nelle lingue rom. nei tempi medio-evali e moderni. Il tm. ci presenta Narwal; ma l’ha tolto anch’esso dallo sv. e dan. narhval [anrd. náhval], e di là anche l’ing. trasse il suo narwal narwhale. L’isl. è nâhrvalr. Secondo il Kluge l’origine di questo nome è oscura. Certamente qui si tratta d’un composto, e il secondo elemento è lo stesso che entra come primo in Walfisch, balena, Walros, ippopotamo, Walrat, spermaceti e in Wels, siluro, cioè aat. mat. Wal, tm. Wal, ags. hwael, anrd. hwalr da ger. hwala, balena. Ma il primo resta molto incerto. Pel Grimm nd. nâr sarebbe lo stesso che na, e na varrebbe aas, cioè “cadavere”, e tutto il composto “balena morta”; e la ragione del nome starebbe in ciò che questo pesce spesso veniva dalle tempeste sbattuto morto sulle coste dei mari settentrionali. Altri suppongono che nar stia per aat. nasa, anrd. noes, naso: quindi nahrval importerebbe “pesce dal naso” per allusione all’osso che gli esce dalla mascella superiore. Infine il Faulmann, che non s’arretra mai innanzi ad alcuna difficoltà, ritiene