Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/511

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stia — stinco. 483

volta il nome popolare dei mercanti tedeschi in Inghilterra, perchè essi rispetto a quel paese erano ad oriente. La loro moneta essendo molto pregiata in Inghilterra, il re Riccardo I fece venire dal levante della Germania alcuni di quei mercanti i quali perfezionarono il conio della moneta che perciò ebbe il nome dei mercanti stessi, cioè Esterlingus, a. ing. sterlynge starling. Appare da questo che il nome ing. della moneta si sviluppò nel sec. 12º, e che di là passò in Francia nel 13º e in It. nel 14º. Il Kluge invece vorrebbe che ing. sterling risalisse a mat. sterlinc, staerlinc che a cagione della sua formazione richiamante Pfennig e Schellinc sarebbe stata parola antichissima.

Stia, gabbia grande da polli (Villani, Sacchetti) Non ricorre nel bl., ed è anche senza riscontro nelle lingue sorelle. Provenne da aat. stîga donde mat. stige sentiero, viottolo, salita, gradino, scala; chiuso ingraticolato per piccoli animali, ovile, porcile. Di la venne pure tm. Steig scala, salita, montata, stia. Altre forme in quel campo: ags. stigu stîge via, scala, porcile, anrd. stîa cassa, recesso cortile. È nome formatosi da vb. aat. stîgan salire, donde mat. stîgen tm. steigen che presenta numerosi derivati accanto a quelli da noi considerati: fra gli altri aat. steiga, got. staiga, dal quale però, nota il Diez, non può essere venuto il nome stia, perchè si sarebbe avuto una staga; poi aat. stig donde tm. Steig salita. I passaggio da “salita” a “chiuso per animali” si spiega meno facilmente che a quello di “chiuso per polli”; giacchè in quest’ultimo caso la gabbia è fatta a scala o a piuoli, e i polli vanno spesso salendo per essi. Vb. ger. stîgan ha per affini: lit. staigùs che sale rapidamente, asl. stiza scala stignati salire in fretta, Miklos. 899; gr. στείχειν andare στιχος serie; l. vestigium orma, traccia; sans. stig salire, camminare. Bopp Gl.3 428, Curtius3 184, Fick3 3, 347.

Stinco, osso della gamba che è dal ginocchio al collo del piè; detto anche canna o focile maggiore (Berni,