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l'ombra del passato 375

gnia dei morti: sono stata più morta di loro. Egli si è vendicato; egli mi è stato sempre vicino, tormentandomi sempre. La sua ombra mi ha avvolto come un sudario. Ed anche ora egli è lì, alle tue spalle, e bastai che io ti guardi perchè lo veda, in tutto il suo terribile aspetto.

— Zia? Ti senti male? Vorrei dirti poche parole... - mormorò Adone, curvandosi sul letto.

— Son qui, — ella disse, sempre fissandolo.

— Vorrei dirti... Ebbene, ecco; io ti ho sempre voluto bene; ti ho rispettato. Hai da lamentarti di me? No, vero? Perchè i tuoi parenti ti fanno la guardia come ad una prigioniera? Perchè io non posso mai ragionare con te? Questo solo vorrei sapere. Anche ora ho dovuto gridare per poter restare un momento solo con te. E son certo che quelle donne, ora, correranno ad avvisare gli uomini perchè vengano qui... Io vorrei sapere... — E senza aspettare risposta, prosegui, sottovoce, curvandosi sul guanciale di lei: — E so tutto!.. Non ti tormenterò, non aver paura. Se avessi voluto, ti avrei tormentato prima. Ma non voglio, capisci, non voglio. Non sono cattivo, io! Ricordati, una sera, qui: io caddi svenuto per il dolore di vederti soffrire. Non ricordi? Io sì! Tu m’hai dato la chiave. Ma poi non m’hai più voluto bene... Se tu mi avessi voluto bene saremmo stati contenti tutti e due. E così, invece... e così... siamo entrambi due disgraziati...

Ella chiuse gli occhi; il suo viso prese una espressione ancora più beffarda e macabra: la bocca