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54 l'ombra del passato

col suo piccolo ammiratore. Ultimamente il cordaio aveva comprato un campo dietro la sua casa, e aveva impiantato la sua ruota e i piuoli sotto un lungo pergolato che sembrava un andito verde.

Quando erano soli, Andromaca e Adone si rincorrevano pazzamente sotto il pergolato. Ella perdeva le ciabatte, egli urlava quando lei lo raggiungeva. Un giorno, lottando e ridendo, caddero assieme. Gli occhi dorati e voluttuosi di Andromaca scintillavano. Ella premè col suo il petto di Adone, lo guardò negli occhi, gli morsicò le labbra. Egli gridò, ma quando si rialzarono la supplicò di ricominciare il giuoco.

— Ancora! Ancora! Per piacere! — le disse, reclinando la testa e guardandola con occhi supplichevoli. Ma ella non volle farlo più.

Cominciava l’estate calda e afosa della pianura. Il sole ardentissimo batteva sulla grande aja chiusa, che pareva un piccolo deserto.

La casa di Tognina taceva: attraverso le vaste camere silenziose e l’andito illuminato da una lancia d’oro che il sole disegnava dalla porta socchiusa alla parete, passava solo, come un fantasma, la figura piccola e nera della vedova.

Dietro la casa c’era un cortiletto, popolato di galline sonnolenti. Di là s’andava nei campi verdi