Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/175

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questa volontà, questa coscienza non può essere impartita che con una seria educazione, colla innoculazione della sapienza.

Madri! se punto vi preme che le figlie vostre siano più felici di voi, oh non tardate a procurare alle loro facoltà il più pronto e più lato sviluppo. Sopra di voi, sulla tenerezza vostra, sulla vostra coscienza riposa tutto l’avvenire di una generazione.

Madri! se punto vi preme e v’importa la riverenza dei vostri figli, oh! risollevatevi agli occhi loro colla forza della volontà e colla coltura dello spirito; che se adulti vedere dovranno il vituperio, che aduna sulle vostre fronti una generazione ingenerosa, ne tocchino però essi stessi con mano la flagrante ingiustizia, e si preparino a riscattarne le loro spose, figlie e sorelle.

Ricordatevi che l’ignoranza, e la servitù della donna suonano ineluttabilmente, per lei, avvilimento, miseria, prostituzione; per l’uomo, corruzione, abrutimento; per la specie, degeneramento; per la filosofia un problema vitale insoluto; per la civiltà, una impossibilità di avvanzamento; per tutta l’umanità, un immenso ritardo nel suo cammino.

Finirò col rivolgere a tutte le donne che trattano la penna, quelle severe parole di Fourier, amico generoso del sesso femminile, e verso il quale ogni donna, che ha un cuore, tiene un debito di gratitudine. Rimproverando egli loro con amarezza, di occuparsi così poco dei loro stessi interessi, egli scrive:

«La loro indolenza in questo argomento è una delle cause, che hanno aumentato il dispregio dell’uomo. Lo schiavo non è mai più spregevole che quando, colla cieca e muta sommissione, persuade l’oppressore che la sua vittima è nata per la schiavitù». — Pag. 150.