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Il documento pubblicato di “La Risultante Porta a Dio” è stato scritto dall’uomo e artista Paolo Salvati mentre lavorava come ritrattista a Roma in Piazza Navona, fu elaborato in diverse riprese, la versione definitiva è stata composta intorno al 1998 durante una delle sporadiche frequentazioni nella storica piazza, dalla quale si era allontanato dal 1994 per un cambiamento di vita desiderato da tempo. Il Critico e Storico dell’Arte Andrea De Liberis scrive nel gennaio del 2010 che per Salvati l’arte è l’unica cosa di questo mondo che nonostante nasca nell’immanente riesce tramite il pensiero e l’animo umano a sfiorare le soglie del trascendente. L’artista profondamente religioso, trova con la sua pittura il mezzo che ci permette di avvicinarci a Dio e di comprenderlo. Non possiamo che accettare questo principio inconfutabile, perché dietro al mistero della vita, solo attraverso l’arte è possibile percepire il sommo artefice della natura che ci circonda. E’ quella stessa natura che ha dato al nostro artista la capacità di miscelare i colori e trasfonderli nelle sue opere, quale strumento immediato di comunicazione di tutti noi. L’estetismo che ci trasfonde attraverso i colori sapientemente accostati, la tecnica luminosa a grandi pennellate, la manualità gestuale lascia trasparire l’animo del maestro, sostenuta dalla passione quale filo conduttore della sua vita. Salvati è perciò un’artista con la A maiuscola che merita di entrare nel grande libro della storia dell’arte, proprio in questa epoca di generale crisi esistenziale pur rimanendo legato alla tradizione, si pone come novità assoluta nel campo dell’estetica. Nei suoi paesaggi la creatività artistica viene sviluppata attraverso la sintesi delle armonie pittoriche, espressione di una poetica raffinata che si manifesta nell’esplosione dei colori, trasmettendoci quel senso di serenità ed osm osi con la natura, raro esempio nell’arte contemporanea.


Roma 22 febbraio 1939 - Roma 24 giugno 2014. Pittore espressionista tra i Maestri del Novecento Italiano, ritrattista, restauratore, liutaio, tramite l’arte della pittura trova il riscatto lirico all’invadenza razionalistica, scientifica, libero da formalismi accademici dipinge soggetti inventati, usa tecniche olio su tela, tempera, pastello, carboncino. Dipinge dal 1973 al 1974 la Pietra Blu, una grande pietra centrale di colore blu, nel quadro un messaggio intenso, obbligato, sintetizza il percorso di tutti in una pietra da superare, il peso dell’esistenza. Eugenio Montale nel 1973 scrive “La poesia non ha un momento in cui nasce ma è li da sempre come una pietra”. Salvati cerca, trova, dipinge la poesia, seguono le serie Alberi Blu dal 1973, Sogni di Primavera 1974, d’Estate 1975, Fronde Rosse dal 1980, la Montagna Gialla 1991, la serie intitolata UNICA 2010, numerosi paesaggi inventati, marine, ritratti, miniature. Cittadino Illustre per meriti artistici nel 2005. Insignito Cavali ere O.M.R.I. nel 2012, successivamente Cavaliere S.M.O.C.S.J. ramo di Spagna.


Edizioni EREDI SALVATI