Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu/690

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La rovina di Tiro. EZECHIELE, 27 II lamento di Tiro.

che sono in terra ferma; e rizzera contro u te delle bastfe, e fark contro a te degli argini, e lever^ contro a te lo scudo; E percotera le tue mura co’ suoi trahocchi, e diroccherk le tue torri co’ suoi picconi.

Cotanto sara grande la moltitudinc

de’ suoi cavalli, clie la lor polvere ti coprirk; per lo strepito de’ cavalieri, e delle ruote, e de’ carri, le tue mura tremeranno, quando egli entrera dentro alle tue porte, come si entra in una citta sforzata.

Egli calchera tutte le tue strade con

le ungliie de’ suoi cavalli, ucciderk il tuo popolo con la spada, e le statue della tua gloria caderanno a terra.

Ed essi prederanno le tue facoltk, e

ruberanno le tue mercatanzie, e disf aranno le tue mura, e distruggeranno le tue belle case, e getteranno in mezzo delle acque le tue pietre, e il tuo legname, e la tua polvere.

Ed io faro cessar lo strepito delle tue

canzoni, e il suono delle tue cetere non sark più udito.

Ed io ti renderc) simile a un sasso

ignudo; tu sarai un luogo da stender le i-eti da pescare, tu non sarai più riedificata; perciocche io, il Signore, no parlato, dice il Signore Iddio.

Cosi ha detto il Signore Iddio a Tiro:

Le isole non tremeranno esse per lo roinore della ■ tua caduta, quando i feriti gcmeranno, quando F uccisione si fara in mezzo di te?

Tutti i principi del mare scenderanno

rincli’ essi d’in su i lor troni, e torranno via i loro ammanti, e spoglieranno i lor vestimenti di ricami; si vestiranno di spavcnti, sederanno sopra la terra, e tremeranno ad ogni momento, e saranno attomt di te;

E prenderanno a fare un lamento di

te, e ti diranno: Come sei perita, tu, che eri abitata da gente di marina, citta famosa, che eri forte in mare; tu, e i tuoi abitanti, i quali si facevan temcre a tutti quelli che dimoravano in te! IS Ora le isole saranno spaventate nel giorno della tua caduta, e le isole che son nel marc saran conturbate per la tua uscita.

Perciocche, cosi ha detto il Signore

Iddio: Quando io ti avr5 renduta cittk deserta, come son le cittk disabitate; quando avr6 fatto traboccar sopra te l’abisso, e le grandi acque ti avran coperta;

E ti avro fatta scendere, con quelli

che scendono nella fossa, al popolo antico; e ti avr6 stanziata nelle più basse parti della terra, ne’ luoghi desolati ab antico, con quelli che scendono nella fossa; acciocche tu non sii mai piiV abitata; allora rimetter6 la gloria nella terra de’ viventi.

Io faro che tu non sarai altro che spaventi,

e tu non sarai più; e sarai cercata, ma non sarai giammai più in perpetuo trovata, dice il Signore Iddio. II lamento di Tiro. Oy LA parola del Signore mi fu ancor«ssava?io perlotraf^ fico delle tue mani; ti pagavano presenti di denti di avorio, e d’ebano.

La Siria trafticava teco della moltitudinc

de’ tuoi lavori; f requentava le tue Is. cap. 23. 682