Pagina:La crisi dell infanzia e la delinquenza dei minorenni.djvu/28

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de — così varie ed ampie riforme sociali che il solo accennarle impaura. Chi potrà mai togliere dal mondo la piaga dei trovatelli, dei figli di nessuno? O con quali mezzi economici potrà mai lo Stato arrivare a provvedere al loro sostentamento e alla loro educazione in modo da toglierli da quella china del vizio e del delitto su cui scivolano fatalmente? Come sorvegliare la condotta dei genitori infami, protetta dalla patria potestà e protetta più ancora dal nostro indifferentismo e dalla nostra apatia cui parrebbe volgare atto di spionaggio denunziare all’autorità i delitti che sappiamo esser compiuti in certe famiglie? E come ribellarci a un sistema economico che toglie le madri ai figli, e chiude quelle ogni giorno nelle fabbriche, lasciando questi liberi sulla strada?

Tali domande sono angosciose perchè difficilissima è la risposta. Non difficile in teoria, ma in pratica. Trovare a parole il rimedio è anzi facile: applicarlo in parte, in minima parte, è già stato fatto dall’iniziativa della carità privata e dalle istituzioni pubbliche. Ma l’applicazione si è rivelata insufficiente. Ogni volta che io entro in un asilo per l’infanzia abbandonata o in un riformatorio, e vedo un centinaio di ragazzi che noi abbiamo salvato, o crediamo di salvare, penso alle migliaja, alle migliaja di migliaja di bimbi che non han-