Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/16

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documenti pubblicati dal Bianchi, mancano; ma vi è qualche cosa, che confermerebbe quanto fu asserito circa alcuni consigli, mandati dalla legazione di Francia al governo di Napoli, nell’estate del 1854, quando si preparava la guerra contro la Russia: ne fanno fede alcune lettere intime, che scriveva all’Antonini, allora a Vichy, l’addetto diplomatico Antonio Winspeare: lettere, delle quali pubblico la più interessante.

Uno dei maggiori avvenimenti dell’agitato regno di Ferdinando II fu l’attentato di Agesilao Milano. Per i liberali il regicida fu un eroe; per la Corte e i legittimisti un fellone; e come tale, torturato e giustiziato. Si volle cercare una cospirazione che non v’era, perchè il Milano agì di sua testa e oramai non se ne dubita più. Ho indagato circa le cause morali, che spinsero il soldato albanese ad uscir dalle righe, a vibrare al re due colpi di baionetta e a morire eroicamente. Ritengo che le vere cause, con la gran copia di particolari raccolti e pubblicati per la prima volta, sian quelle che narro. Ma il maggior servizio che rendo alla storia, circa quell’avvenimento, è la pubblicazione integrale del carteggio riservato del rappresentante sardo a Napoli, il giovane marchese Giulio Figarolo di Gropello, il quale, nella qualità di segretario, sostituiva l’incaricato di affari. I suoi rapporti rivelano una non comune penetrazione. Nulla gli sfugge; anche le cose minime e trascurabili hanno valore per lui; e perciò, sotto alcuni riguardi, rammentano quelli degli ambasciatori veneti. Egli pareva posto da Cavour quasi come sentinella avanzata, con la missione di far proseliti alla causa italiana, rappresentata