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102 V. I corpuscoli elettrici


Tutto questo conferma ampiamente l’ipotesi corpuscolare sulla natura dei raggi catodici.

I corpuscoli negativi che li costituiscono presero il nome di elettroni nome che fu dato per primo da J. Stoney nel 1874.

Non è soltanto nei raggi catodici che si riscontrano gli elettroni. Se ne possono ottenere dai metalli arroventati e dalle fiamme. Anche spontaneamente da molti corpi escono elettroni, in modo speciale ne escono in grande quantità da quei corpi che si dicono radiattivi.

Sulla natura degli elettroni importa conoscere la loro velocità, la loro carica elettrica, la loro massa materiale o ciò che ne tiene le veci.

3. — Velocità degli elettroni nei raggi catodici. — Si può determinare con un metodo molto elegante dovuto a Thomson.

Sappiamo che i raggi catodici sono deviati tanto da un campo magnetico come da un campo elettrico. Nel primo caso, se chiamiamo con H l’intensità del campo, la forza che farà deviare i raggi sarà proporzionale al campo e alla corrente generata dal moto dei corpuscoli. Questa corrente a sua volta sarà data dal prodotto della carica di un elettrone, che diremo e, per la velocità con cui si muove, e che diremo v. Sicchè potremo scrivere che la forza esercitata dal campo magnetico sopra un elettrone è rappresentata da

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L’azione del campo elettrico è invece proporzionale al campo e alla carica dell’elettrone. Se chiamiamo con X l’intensità di quello, la forza esercitata sull’elettrone sarà

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