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L’atomo di Thomson 235

più possibile una distribuzione di equilibrio in un piano, a quanto sembra.

Il problema generale di determinare la condizione di equilibrio di n corpuscoli nell’interno di una sfera non è ancora stato risolto.

Il Thomson però ha risolto una serie di altri problemi nell’ipotesi che gli elettroni siano distribuiti in piani passanti per il centro della sfera. In questo caso se il numero di elettroni è maggiore di cinque non si ha distribuzione di equilibrio stabile se non ponendo che un certo numero di essi siano interni rispetto agli altri, ossia distribuiti in cerchi concentrici fra loro con la sfera.

Per 6, 7, 8 elettroni distribuiti in un cerchio si richiede almeno un elettrone nel centro della sfera; per 9 se ne richiedono due, per 10 tre, e poi il numero degli elettroni interni va rapidamente crescendo. Per 100 elettroni si richiede che siano distribuiti in 7 ordini: un cerchio con 24 elettroni, un secondo interno al primo con 21, un terzo interno ai primi due con 19, un quarto con 16, un quinto con 12, un sesto con 7 e finalmente un elettrone al centro.

Questo tipo di distribuzione è anche stato confermato con le esperienze del Mayer e del Wood.

L’ordine di distribuzione in cerchi successivi ha un carattere costante nei rapporti tra i numeri di elettroni distribuiti in ciascun cerchio. Questa regolarità periodica serve a spiegare le corrispondenze che esistono gli atomi, tanto per ciò che riguarda la periodicità degli elementi, quanto la distribuzione in serie delle linee spettrali.

Per ciò che riguarda il numero di elettroni contenuti nell’atomo si può pensare a tre vie secondo il Thomson, e cioè si può dedurre dal rapporto fra l’energia di un fascio di raggi X che attraversa un corpo e quella dei raggi secondari provocati, dall’assorbimento dei raggi X, e finalmente dalla dispersione della luce.