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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 47

LA GIOVENTÙ DI CATERINA DB* MEDICL 47 La città non si era trovata mai in più grave pericolo, che nell’istante di questo insensato movimento. Mentre Ippolito e Alessandro de’ Medici coi Cardinale di Cortona uscivano da Firenze per concertarsi col duca d’Urbino, condottiero delle truppe papali e della Lega opposte agli Imperiali, ivi scoppiò la rivolta. In mezzo al disordine fu assaltato il palazzo de’ Priori: la statua di David di Michelangelo mostra anche oggi le tracce della sassata che le ruppe il braccio sinistro. Ma quando i nemici dei Medici tentavano di ordinare la loro parte, questi ritornarono insieme col duca d’Urbino e colle truppe, e ristabiliron le cose. Appena acquietata quella sommossa, giunse la spaventosa notizia che il 6 di maggio Roma era stata presa d’as salto, e nel più orribile modo saccheggiata l’il Papa trovarsi prigione in Castel Sant’Angelo, e le armi della lega non esser giunte a tempo per salvarlo. La novella recata da’ corrieri, e subito dopo da quei fuggiaschi che erano potuti scampare alla rabbia degli Imperiali, fu come un colpo di fulmine incendiatore. L’undici di maggio, cinque giorni dopo il sacco di Roma, Firenze era in piena sommossa. E Silvio Passerini non era uomo da spengere l’incendio. Fu sollecitato istantemente a valersi dell’autorità che minacciava di scappargli dalle mani, ma egli non poteva prendere alcuna