Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/234

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218 la guerra [1282]

occultamente a inviargli messaggi: e prima Geraci scoprissi, ov’ei mandò Ruggier Loria, e Naricio Ruggieri conte di Pagliarico, l’uno a prender, l’altro a regger la terra1.Egli intanto disegnando accostarsi al nemico esercito, il dì ventitrè febbraio, con un sol compagno a cavallo, trenta almugaveri e una guida, per cupi sentieri di valli e boschi infino agli alloggiamenti si spinse a riconoscere. Tornatosi a Reggio, conduce i suoi pei boschi di Solano; e ad otto miglia dal grosso delle genti francesi, e non guari lontano dalle altre lor poste, li accampa in un rispianato che ha nome la Corona, sopra alpestri e salvatichi monti, sicuro da assalti, comodo portarne su i luoghi bassi d’intorno. Quivi i Greci del paese, usi a praticar senza sospetto tra i nimici, d’ogni fiatare di quelli il ragguagliavano. Cheto aspettando ei posava, come se quelle foreste lo avessero inghiottito; tantochè in Calabria il bucinavano già uom dappoco e acquattatosi per paura2.

Quand’ecco stando agli alloggiamenti a Lagrussana presso Sinopoli cinquecento cavalli capitanati da Ramondo de Baux, mentre stanchi di gozzoviglia senza scolte straccurati giaceansi una notte, repente un fracasso li riscuote; gli almugaveri come torma di lupi saltano tra gli alloggiamenti; scannano, rapiscono; sconosciuto tra i gregari ammazzan Ramondo; e prestissimi dileguansi col bottino3. Non andò guari che un Arrigo Barrotta tesoriere di Carlo, recando sei mila once per gli stipendi dello esercito, nella terra di Seminara albergò; stanza in quel tempo di ottocento cavalli francesi. Avutane spia re Pietro, l’adescò lor mala guardia, e più la moneta. Onde il tredici marzo a sera,

  1. Bart. de Neocastro, cap. 59.

    Saba Malaspina, cont., pag. 391.
  2. Bart. de Neocastro, cap. 60.

    Saba Malaspina, cont., pag. 395.
  3. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 21.