Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/272

Da Wikisource.
256 la guerra [1283-84]

impegnò per poca moneta vasellame e arnesi d’argento1; smunse la borsa del cardinal Gherardo e d’altri privati2; richiese altre sovvenzioni alle città più docili3; vendè il perdono di misfatti4; sforzò nuovamente il valor della bassa

  1. Diploma del 24 settembre duodecima Ind. (1283), Docum. XII. Ivi si leggono i nomi delle varie maniere di vasellame impegnato, e il peso, e quel de’ rottami d’argento, e fin di alcuni baltei con borchie d’argento. Vi si trova ancora il riscontro co’ pesi di Cologna; talchè pare documento assai importante per cui si travagli delle antichità di que’ tempi.
  2. Veg. i conti di Adamo de Dussiaco, citati nella pagina precedente, e un altro diploma del 2 maggio duodecima Ind. (1284) pei danari che lo stesso tesoriero avea tolto in prestito a nome del fisco. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 117. Ibid., a fog. 75 a t., leggesi un altro diploma per altro imprestito da uomini di Solmone.
  3. Diploma dato di Napoli il 29 novembre duodecima Ind. (1283), pel quale si voltavano alle spese della flotta le seguenti somme promesse da città in sovvenzione della presente guerra: da Napoli once 1,000, da Salerno 500, e 100 delle once 200 che avea promesso Nocera. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 74.
  4. Diploma del 27 maggio duodecima Ind. (1284), pel quale si rendea la grazia regia e, mercè once 1,000, anco i beni ai figliuoli di Galgano di Marra giustiziato. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A, fog. 149. Ibid., a fog. 119 a t., leggesi un altro diploma del 6 maggio duodecima Ind. a favor di Giovanni di Marra figliuolo di Angelo, ch’era stato appiccato, suis culpis exigentibus; cioè i mali consigli dati al governo per iscorticare i sudditi.