Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/289

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[1284] del vespro siciliano. 273

presente, o sfogare su Napoli1. A questa come più vicina si volse. Approdatovi il dì otto giugno, ricusava smontare nel porto; soprattenutosi al Carmine, minacciava arder Napoli; talchè a mala pena il dissuasero Gherardo e i nobili, i quali scusando il popolazzo con dirgli: «Sire, e’ furono folli.--E io, rispondea, punirò i savi che ciò soffersero ai folli2.» Lasciò dunque torturare i rei, o creduti3; investigò, borbottò; commosso infine a clemenza, contentossi di cencinquanta, o poco più, impiccati per la gola: ma sperava rifarsene con più largo sagrifizio nell’isola4. Le popolazioni di Puglia, che fortuneggiando il governo avean levato in capo, or s’umiliavano di tanto più basso; profferiano al re averi e persone: ed egli a tal apparenza dell’antico vigor di comando, col gran cuore che allora il portò sì alto, si fidava pure vincer la prova. Mette in punto a Napoli e l’armata sua e le reliquie della disfatta del principe; comanda si fornisca l’altra di Brindisi; scambia nell’armata del regno i capitani, nel civil governo gli officiali; non curante scrive per l’Italia: essersi involata innanzi a lui la flotta de’ ribelli Siciliani, dissipata la codarda e mobil canaglia che gridava in terraferma; avanzargli soldati, marinai, ottantasei galee, teride altrettante, numerosa prole del figliuol suo per la successione

  1. Saba Malaspina, cont., pag. 411.
  2. Giachetto Malespini, cap. 222.

    Gio. Villani, lib. 7, cap. 94.
  3. Nangis, in Duchesne, Hist. franc. script., tom. V, pag. 543.

    Francesco Pipino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 693.
  4. Giachetto e Villani come sopra. Con minori particolarità ne scrivon anco Niccolò Speciale, lib. 1, cap. 28; e l’autor della vita di Martino IV, in Muratori, R. I. S., tom. III, pag. 611.