Pagina:La lettera di G. Boccaccio al Priore di S. Apostolo.pdf/10

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CORREZIONI


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Pag. 1. «Certo io mi doglio: perocchè non sempre ad onesto uomo si confà sparger quello ch’essa verità patirebbe, acciocchè non paia in istimolo aver rivolta la lingua, e mentre ch’egli dice il vero sia riputato maldicente.» Le parole ch’essa verità patirebbe non danno alcun senso: talchè parmi chiaro che qui è lezione errata e lacuna. Credo però che sia facile tanto di emendar la lezione, quanto di empiere la lacuna, scrivendo così: Perocchè non