Pagina:La lettera di G. Boccaccio al Priore di S. Apostolo.pdf/28

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servo nascondersi?» Chi cercherà fra i re di Bitinia, non troverà certo colui che cadde nella grande sciagura, la quale qui raccontasi dal nostro autore. Ma il troverà bene fra i re di Numidia: ed in esso riconoscerà Massinissa, la cui fuga dopo l’infelice battaglia con Siface, e la cui occultazione in una spelonca, ci è narrata da Livio così nel libro XXIX, 32: Masanissa in spelunca occulta cum verbis curaret vulnus, duorum equitum latrocinio per dies aliquot vixit. Anzi ci è narrata pure dal Boccaccio nella lettera a Pino De’ Rossi con queste parole: «Esso larghissimo donatore (cioè Dio) similmente permise che Massinissa, cacciato ed in quel punto condotto, che rinchiuso nelle segrete spelonche de’ monti, delle radici d’erbe procacciategli da due servi, che rimasi gli erano de’ molti eserciti, non essendo ardìto di apparire in parte alcuna, sostentasse la vita sua.» Sicchè considerando la notissima istoria, ed il modo altresì che tiene quasi costantemente l’autore nell’indicare i re antichi: come per esempio a carte 7, dove dice Perseo e Siface per addietro chiarissimi re, e poco dopo Ecuba per addietro de’ troiani reina chiarissima: e a carte 42, Erode di Antipatro per addietro re de’ giudei; credo che qui debba il testo regionevolissimamente emendarsi così: Non si ricorda d’avere letto, Massinissa per addietro re di Numidia, posta giù la maestà reale, ne’ covaccioli delle fiere umile e pauroso con due soli servi nascondersi?

Ivi. «Ma a che conduco io in mezzo gli antichi esempli, conciossiacosachè egli abbia dinanzi agli occhi de’ freschi, quasi innumerabili, degli uo-