Pagina:La lettera di G. Boccaccio al Priore di S. Apostolo.pdf/42

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cati, perchè da potenza a molti dal cielo e dalle stelle paiono compiuti, non è una medesima uniformità.» Gran guazzabuglio! Ma forse deve così essere scritto: Ma de’ corpi, benchè da uno medesimo martello e da uno medesimo ordigno sieno fabbricati, e benchè da potenza occulta del cielo e delle stelle paiano compiuti, non è una medesima uniformità.

Pag. 55. «E siccome per organi più larghi o più stretti, più lunghi o più brevi, e meno o più dirittamente o dalla natura o dall’artefice lavorasi, lo spirito che n’esce in voci più acute e più gravi, più dolci e più aspre, ovvero roche e suavi si converte; così dalla varietà de’ corpi prodotti varii appetiti veggiamo ed operazioni, benchè l’animo virile ad ogni cosa, ancorchè agevolmente, possa resistere.» Credo che debba correggersi: E siccome per organi più larghi o più stretti, più lunghi o più brevi, e meno o più dirittamente o dalla natura o dall’artefice lavorati, lo spirito che n’esce in voci più acute o più gravi, più dolci o più aspre, ovvero roche o suavi si converte; così dalla varietà de’ corpi prodotti vari appetiti veggiamo ed operazioni: benchè l’animo virile ad ogni cosa, ancorchè non agevole, possa resistere.

Ivi. « Adunque da queste attitudini de’ corpi predetti ubbidisce l’anima alla simplicità della prima natura.» Credo che dir debba: Adunque a queste attitudini de’ corpi predetti ubbidisce l’anima nella simplicità della prima natura.

Ivi. «Ma poichè quelle cose che sono seguitate da queste, per la potenza di maggiori meno dirittamente sono servate, avviene che quelli i quali me-