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168 La maestrina degli operai

gia; dal quale, passando una sera in mezzo ai banchi, le parve di sentirsi strisciar la veste con la mano. I soli che rimanessero immutabili erano il Perotti, con la sua onesta barba di buon padre di famiglia, che trattava sempre la maestra col rispetto d’un vecchio servitore; quella specie di bruto dello zio Maggia, sempre ostinato a studiare, e curvo sul banco come un animale affamato alla greppia, e il socialista Lamagna. Questi, senza dimostrare alcun ossequio alla maestra, che considerava come una compagna di officina, pareva che fosse infastidito della mala condotta dei suoi condiscepoli, e dava dei segni di disgusto alle loro escandescenze più grossolane; perchè, secondo lui, l’operaio avrebbe dovuto