Pagina:La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano.djvu/82

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3 9 la mano nel caso che si volesse gitlar via ciocche in esso si contiene, è quello che da il senso di disprezzo al pre- sente gesto; giacche quel che si butta via, non si stima certamente. Si dà più forza al gesto col rivolgere la lesta dall'oggetto additato nello stesso tempo che si fa Tatto di buttarlo via(v» Negativa. Disprezzo ) y Affermare. 1/ uomo può dir di si , ed accettare quello che gli si propone , 0 per sua piena volontà, o mal volentieri. Questi diversi sentimenti senza profferir parola i Napoletani T esprimono benissimo con due diversi gesti. Nel primo caso fanno uso del seguente. /. Testa chinata verso il petto. Chinando perpendicolarmente verso del petto con sollecitudine e per un istante la testa con gli occhi aperti, e col volto ilare e compiacente, si dinota l'affermativa volenterosa, amichevole, condiscendente. Questo gesto può dinotare di più il chiamare (v. oa il tit. n. 4-) il Rossore , la Melanconia , o anche la Modestia , e la Meditazione , e altre siffatte idee ( v. tit. Attenzione ). 1 varii aggiunti della figura o del gruppo potranno deter- minare tali diversi significati , trattandosi di antichità figu- rata. In mimica che dicemmo vivente, nell' affermare, o nel chiamare la testa si china per un istante : negli altri sensi resta chinata più o meno secondo la volontà o il bisogno del mimico. ». Occhi socchiusi, e con naturalezza riaperti in un istante. Allorché non si vuole o non si può chinar la testa per dir di sì , si fa il diminutivo del gesto già descritto, abbassando soltanto per un poco le palpebre superiori sulle inferiori , onde vengansi a socchiudere gli occhi. Ciò però deve ese- guirsi con gesto naturale e franeo , poiché se il moto delle palpebre nel chinarsi ha un non so che di guardingo, di Digitized by Google