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Gabella. Mon. della zecca di Bologna del val. di 26 Quattrini. Lo Zanetti la dice coniata sotto Sisto V. Lo Schiassi dà il nome di Gabella al mezzo Scudo d’arg. coniato dai Domenicani in occasione della carestia del 1529 detto anche Doblone da 3 Zecchini; ma credo che l’emissione della Gabella sia posteriore. Con istrumento 18 ag. 1567 lo zecchiere Canonici di Bologna si obbliga di coniare mezze Gabelle al taglio di 337 per lib. bolog. (gr.mi 1,07 cir.); nel 1588 troviamo che la Gabella pesava onc. o, car. 10 (gr.mi 1,884) e val. L. o Sol. 4,4 (rin., xi, 91-427). LO Scilla dice che valevano circa un Carlino ed avevano nel D/ il ritratto del Papa o l’arme del medesimo e nel R/ il Leone di Bologna (smp., 188). Lo Schiassi invece dà il nome di Gabelle a quelle monete che portano il bononia docet (stemma) e s. petronius de bononia (effigie) (smb.). La moneta così descritta è forse quella del Bentivoglio che si trovava nella collezione Gnecchi (Cat. n. 417) del peso di gr.mi 11,500 che è indicata col nome di Testone pesante (da 4 Giulii?). Ma credo che tali monete siano almeno di un secolo anteriori alla Gabella. Il Garampi riporta una tariffa dell’anno 1588, nella quale la Gabella da 26 quattrini, del peso di 10 car., si doveva spendere in Roma per Bolognini 2 e den. 6 e la mezza Gabella in proporzione. Prese quel nome perchè serviva a pagare il dazio del vino o Gabella.

Gabellone. Mon. della zecca di Bologna da 26 Bolognini del peso di 3/8 d’oncia e car. 4 (gr.mi 11,810 cir.) tariffa del 1588, del val. di L. 1 e Bol. 6. Il mezzo Gabellone pes. onc. 1/8 e car. 12 e val. Bol. 13. Ne coniarono i pontefici Sisto V (1585-1590) e Gregorio XIV (1590-1591) ed Urbano VIII (1623-1644). Lo Zanetti dice che valeva 6 Gabelle (zmi., v, 222). Portavano la cifra 26 sotto il leone rampante ed il bononia docet e nel D/ lo stemma papale con sixtus v pont max. Nei cataloghi è detto mezzo Scudo d’argento ovvero da 4 Giulii. Sotto Gregorio XIV (1590-1591) fu coniato un pezzo da 3 Gabelloni detto Treterzi, come asserisce lo Zanetti (zmi., iii, 43). Sotto Urbano VIII, con decr. 28 nov. 1624, fu emesso al valore di 3 Bianchi, al peso di 1/4 d’onc. e car. 11 (gr. 9,560) ed al val. di L. 1,10 (rin., xi, 195).


Gabellotto o Grossone. Coniato in Bologna, l’anno 1508 da Giulio II papa, al taglio di 130 per lib. di arg. (gr.mi 2,783) (rin., xi, 78). Ricorre il nome di Gabellotto nei lib. dei censi della Ch. Rom. ove leggiamo: «in Epa-