Pagina:La morte e l'immortalità - Feuerbach, 1866.djvu/9

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PREFAZIONE





E appunto al declinare dell’arco della nostra vita, ed allorché la forza delle passioni, e delle illusioni cominciano a darci tregua: che il desiderio di conoscere e possedere la verità si fà in noi più prepotente.

La Verità! Vi è al mondo più nobile scopo da conseguire? guida più sicura al nostro stanco pensiero?

Ma (se ci rapportiamo alla Ragione dialettica, morale, e psicologica) una necessità, un dovere, una gloria avrebbe dovuto esser sempre per tutto l’umano consorzio il congiungere gli sforzi di tutti gli uomini per raggiungerla questa Verità passo a passo, (beninteso,) brano, a brano: poicchè ella questa verace Dea sacra e veneranda non lascia rimuovere i mille velami che la nascondono al nostro sguardo se non ad uno per volta, e dopo il laborioso e lungo tirocinio della scienza assiduamente coltivato; E talmente, essa la Verità, compenetra e si spande per le interminate regioni dell’immenso universo, che uno strano paralogismo sarebbe per Puomo il vantarsi di possederla tutta come una presuntuosa Dommatica, o meglio le diverse Dommatiche hanno spacciato da secoli per il mondo.

Ma in vece di un savio accordo degli uomini nella ricerca del vero fatta con quella calma, dignità ed abnegazione che si competono a così grande scopo quale è lo spettacolo che ci si è mai sempre offerto dinnanzi da tutti i popoli?

Un continuo avvicendarsi di leggende, opinioni, dommi, e credenze più o meno fantastiche ed erronee, e di sistemi filosofici e di religioni sullo stampo medesimo, e prestigi di autorità formantisi ora in grazia di futili argomenti, ora di sfrontate ciurmerie.