Pagina:La scotennatrice.djvu/136

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132 emilio salgari


— John — disse Turner, con voce grave — non insistete o mi farete uscire dai gangheri, corpo di centomila granate!...

«E poi voi credete alla parola di questi traditori? Scotennato voi, invece di andarsene, stringeranno maggiormente l’assedio per avere anche le nostre capigliature.

«Preferisco cacciarmi una palla nel cranio per sfuggire alle atroci sofferenze del palo della tortura, piuttosto che cedere le armi e lasciarmi prendere.

«D’altronde la nostra situazione non è assolutamente disperata. Riducendo le razioni, per cinque od anche sei giorni, potremo tirare innanzi.

«Le munizioni abbondano ed i quattro vecchi archibugi, come avete veduto, sono ancora in grado di rendere dei preziosi servigi.

«Aspettiamo.

— Il generale? — chiese Harry.

— Che cosa volete che vi dica, camerata. Io non dispero di vederlo giungere un giorno o l’altro.

«Se Sitting-Bull si è mosso, anche Custer sarà avanzato per chiudere tutti i passi dei Laramie.

— Ve lo auguro per la salvezza di tutti.

— Vediamo che cosa fanno quei vermi rossi. Sono amanti dei consigli e si saranno nuovamente radunati per decidere sul da farsi.

«Ci prepareranno un brutto uragano.

Si era rimesso in osservazione, mentre i tre scorridori ammonticchiavano le casse sopra la botola, temendo sempre da quella parte una improvvisa irruzione.

Gl’indiani non accennavano a farsi vivi.

Probabilmente non volevano esporsi ad un altro attacco, in pieno giorno, contro una fortezza che non aveva che due piccole feritoie appena visibili alla distanza di cento passi, e volevano attendere un’occasione più propizia per invadere la tana del grizzly.

— Sarà per questa notte — disse Turner. — Non si fanno vedere, eppure noi dobbiamo essere completamente circondati.

«Ah!... Bestia!... Mi stupisco come non mi siano spuntate sulla fronte due magnifiche corna.

Mister Turner — disse Harry, il quale stava collocando sopra la botola l’ultima cassa piena di gallette ammuffite. — Con chi l’avete? Con compare Belzebù?

— Niente affatto, perchè quell’amico sarebbe stato più furbo di me.

«Che io diventi un cretino? Mio caro Turner, tu invecchi troppo rapidamente.

— E dunque? — chiese John, che non riusciva a capire nulla.

— Siamo assediati con pochi viveri ed abbiamo sotto i nostri piedi quattro quintali di carne. Si può essere più stupidi di così?

— E noi non meno di voi — rispose l’indian-agent. — C’è sotto il