Pagina:La secchia rapita.djvu/244

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CANTO PRIMO


DELL’ OCEANO


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I.


Cantiam, Musa, l’Eroe di gloria degno,
     Ch’ un nuovo Mondo al nostro Mondo aperse,
     E da barbaro culto e rito indegno
     4Vinto il ritrasse, e al vero Dio l’offerse:
     La discordia de’ suoi, l’iniquo sdegno
     Dell’inferno ei sostenne, e l’onde avverse;
     E con tre sole navi ebbe ardimento
     8Di porre il giogo a cento regni e cento.

II.


Dai termini d’Alcide avea già sciolte
     Le vele il domator dell’Oceano,
     E con le prore all’Occidente volte
     12Si lasciava alle spalle il lito ispano:
     Tutte d’intorno a lui parean sepolte
     Le tempeste nel mar placido e piano,
     E invitata da un ciel puro e sereno
     16Gli apriva Teti al gran disegno il seno.

III.


Un fresco venticel da terra usciva,
     Ch’ invigorendo il cor de’ naviganti
     Faceva di lontan fuggir la riva,
     20E da tergo sonar l’onde spumanti.
     Era nella stagion che l’Alba apriva
     Cinta di rose il cielo e d’amaranti,
     E affacciata al balcon dell’Orìente
     24Parea languir mirando il Sol nascente.