Pagina:La signora dalle camelie.djvu/97

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gherita) Oh no!... non sei tu... è impossibile che Iddio sia così buono e così clemente!

Armando. Sono io, o Margherita, io, così pentito e sì colpevole, che non osava varcare la soglia della tua casa; se non avessi incontrato Nanetta, sarei restato nella strada a piangere ed a pregare. Margherita, non mi maledire... mio padre m’ha scritto ogni cosa... era molto lontano di qui, perchè non sapeva dove fuggire per nascondere il mio amore ed i miei rimorsi... sono partito come un pazzo, viaggiando notte e giorno, senza riposo, senza tregua, senza sonno, seguito sempre da sinistri presentimenti... scorgendo da lungi la tua casa parata di nero... Oh! se io non t’avessi ritrovata, Margherita, ne sarei morto, perchè sono io sono io che t’avrei ucciso... non ho ancora veduto mio padre... Oh, dimmi che tu perdoni ad entrambi... che tu hai dimenticato il male che il mio infame procedere t’ha fatto soffrire.

Margherita. Io perdonarti, o Armando!... forse che tu sei colpevole?... no: io sola la sono, perchè ho voluto la tua felicità a costo della mia... ma ormai tuo padre non ci separerà più, non è vero?... non è più la tua Margherita d’altri tempi che tu trovi, ma sono giovine ancora e ritornerò bella, poichè ora sono felice... Da oggi comincerà per noi una novella esistenza.

Armando. Io non ti lascerò un solo istante! Ascolta, Margherita: oggi stesso noi abbandoneremo questa casa, e non torneremo più a Parigi. Mio padre acconsente alla nostra unione; egli t’amerà come sua figlia; mia sorella è maritata; l’avvenire dunque è tutto per noi.

Margherita. Oh, parlami, Armando! alle tue parole io provo una dolcezza che da tanto tempo non avevo gustato. La mia salute rinasce sotto il tuo amore... io lo diceva bene questa mattina, che non v’era che una sola cosa che potesse salvarmi! Non osava sperarla.... eppure tu sei qui, a me vicino! Non perdiamo un solo istante. Questa vita che mi fuggiva dinanzi quando era