Pagina:La statistica e i suoi metodi.djvu/7

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cerca scientifica veramente legittima, come di ogni applicazione pratica veramente efficace.

Vale a dire, o Signori, che qui, come in ogni altra opera scientifica, e in modo più spiccato che altrove, vi è necessariamente una cultura preliminare, preparatoria, la quale deve precedere ad ogni applicazione; vi è una dottrina che deve additare la via, e scorgere per essa, mostrare quale sia lo stromento, e come vada adoperato; vi è quella insomma che oggi si chiamerebbe piuttosto la Teoria della Statistica, ma che i nostri un tempo usavan dire la sua Filosofia: il soggetto, come or ora v’indicava, sul quale dovea cadere in quest’anno il mio insegnamento a questo illustre Ateneo.

Il suo assunto generale è tracciato da quanto or ora vi esponeva. — Assegnare il concetto, l’uffizio e lo scopo, il metodo e le applicazioni della Statistica; educarvi il criterio dell’uomo di scienza e di quello di pratica, in ispecie del pubblico amministratore; esporre ciò che a tal uopo si addimanda per le indagini da istituirsi, i dati da raccogliere, le istituzioni da promuovere; e tutto quello che concerne il procedimento statistico ne’ differenti suoi stadi, in relazione ai singoli oggetti, ai capi massimi della vita sociale; toccando pur anco de’ maggiori e più generali risultamenti, cui oggi può trovarsi condotta la scienza: — tal è nuovamente il còmpito, l’assunto proprio della Filosofia della Statistica; e voi siete troppo sagaci, o Signori, perchè io possa sentirmi mosso ad aggiunger altre parole, a dimostrarvene più partitamente il tenore e l’importanza.

In quella vece acconsentite a seguirmi in una rapida rassegna storica, da cui vi si appalesi come la Statistica siasi venuta essa medesima formando, e pigliando qualità scientifica, pel suo concetto teoretico e pe’ suoi metodi; e come le si accrescesse ad un tempo l’alimento dei fatti, e si estendesse di più in più la sua competenza di applicazione.