Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/50

Da Wikisource.

mento si tenea in disparte, e vide alcune stille di pianto caderle dagli occhi sul lavoro. Oh rugiada che ammollisce ogni cuore! Non resse il tacito amante a quella prova, ma inoltrandosi disse animoso: quello stile è invero felice, il quale spreme alcune lagrime dagli occhi tuoi. Essi recano la gioja ove si volgono. Ella alzò il viso verso lui, e terse col velo le umide palpebre. Si turbò alquanto nello udire la prima volta così tenere dichiarazioni e timida rispose «Mi sembri ora in nuovo modo più cortese che verace: pur si concede ad animo gentile qualche urbana lusinga. Leggo, se brami saperlo, la morte di Leandro, di Piramo, di Adone compianta da Ero, da Tisbe, da Venere ne’ teneri versi di Mimnermo e di Simonide. — Ben puoi, aggiunse egli, come per tragica illusione piangere le antiche sventure degli amanti; non avverrà però mai che questi occhi tuoi sieno lagrimosi