Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/57

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Il fiato di zefiro spingea la poppa, il mare increspava a quel favorevole impulso. L’aurora stendeva appena il suo roseo manto: gli Alcioni uscivano da’ scogli e sorvolavano a’ placidi flutti: Delfini tripudiando lanciavano zampilli dalle nari. Il Sole non avea ancora tersa la rugiada ch’ellino approdarono. Accorsero i servi di Agarista, i quali già il precedente giorno erano giunti a preparare festiva accoglienza, e tutti condussero ad un poggio vicino soprastante al mare. Ivi in stanze amene fumavano sulle mense cibi delicati, nè mancavano frutti, e vini squisiti. Poco ne gustarono gli sposi intenti a pascer l’animo dei pensieri d’amorose dolcezze. Lampeggiavano gli occhi bramosi, le sorridenti labbra manifestavano le delizie del cuore. Il rimanente della comitiva attendeva a confortarsi nel convito preparato. Ma quando si alzarono da mensa, e si avviarono verso la soglia, ivi una schiera di fanciulle coronate di fiori accolse gli sposi con piacevoli motti