Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/189

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156 capo x.

     Ma non io di cotesti chiacchieroni
     Mi curo già, nè d’altri; o di Fedone,
     Qual ch’ei pur siasi, o del disputatore
     Euclide, che gettò tra’ Megaresi
     Del disputar la rabbia.

III. Scrisse sei dialoghi: LampriaEschineFeniceCritoneAlcibiadeL’Amoroso

IV. Della successione di Euclide è pure Eubolide milesio, il quale nella dialettica inventò molte maniere di argomenti sillogistici, il Mentitore, l’Ingannatore, l’Elettra, il Velato, l’Acervo, il Cornuto, il Calvo. Su di che un qualche comico disse;

     L’ingiurioso Eubolide, col suo
     Cornuto argomentare e con bugiardi
     Fastosi detti, i retori aggirando
     Se ne già, di Demostene la facile
     Loquacitade avendo.

Poichè sembra che suo uditore fosse anche Demostene, e dismettesse la difficoltà che aveva di pronunciare l’R. Eubolide dissentiva anche da Aristotele, e di parecchie cose lo accusò.

V. Fra gli altri che sono della successione di Eubolide, fa Alessino da Elea, uomo del disputare amicissimo. Il perchè fu anche soprannomato Elessino (correggitore). Era in particolar modo avverso a Zenone. — Racconta Ermippo, che ito da Elide in Olimpia, quivi si era posto a filosofare; che i suoi discepoli interrogandolo perchè dimorasse colà, avea