Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/35

Da Wikisource.

talete. 15

poichè a Creso che mandò cercando l’alleanza dei Milesii, egli si oppose; ciò che, sendo Ciro vincitore, salvò la città. Clito però, come narra Eraclide, dice ch’ei vivesse solitario e ritirato.

IV. Tengono alcuni che fosse ammogliato, e avesse un Chibisso per figlio; altri ch’e’ restasse celibe e che il figlio della sorella adottasse; e che interrogato perchè non generasse figliuoli, rispondesse: per amore de’ figliuoli. E raccontasi che eccitato dalla madre ad ammogliarsi, dicesse: per Giove non è ancor tempo; poi, già declinando a vecchiezza e più fortemente stretto: non è più tempo, rispondesse.

V. Narra Geronimo da Rodi nel secondo delle sue Varie Memorie, che volendo dimostrare quanto sia facile l’arricchire, avendo antiveduto che vi sarebbe stata abbondanza di olive, prendesse a pigione i fattoi, e un’infinita quantità di danari raccogliesse.

VI. Principio di tutte cose egli affermò essere l’acqua, e il mondo animato e pieno di spiriti. Dicono ch’ei trovasse le stagioni dell’anno, e in trecento sessantacinque giorni il dividesse. Non ebbe istitutori; se non che ito in Egitto conversò con que’ sacerdoti. Narra Geronimo aver egli misurato le piramidi, osservandone esattamente l’ombra, quando era di pari grandezza. Minie afferma ch’ei visse anche con Trasibulo tiranno dei Mìlesii.

VII. Intorno al Tripode è noto che rinvenuto da pescatori, fu dal popolo di Mileto mandato in giro ai sapienti. Poichè raccontasi che alcuni giovani ionii, comperata da pescatori milesii una retata, e trattone