Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/470

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430 annotazioni


CAPO IV.


Licone.


I. Aggiugnevano il gamma al suo nome. — Cioè di [testo greco] facevano [testo greco], dolce.

III. Le orecchie ammaccate e il corpo unto. — Attritis auribus et habilior esset. — Contusis auribus oleoque politior esset. Tali erano coloro che si esercitavano alla palestra. — [testo greco], che fu spesso unto dal [testo greco], o olio palestrico. Gli Spartani perchè dediti a quell’esercizio erano chiamati dagli Ateniesi: que’ dalle orecchie rotte.

IX. Un pajo di tazze tericle.'[testo greco]. Così dette, secondo Plinio, dal nome del primo inventore delle tazze di cristallo.

Rodie. — [testo greco], Il Westenio legge [testo greco]; H. Stefano [testo greco]. — „[testo greco] che già mi piacque, ora non mi garba più. Penso che fosse una specie di bicchieri come que’ che [testo greco], e [testo greco] si chiamavano“. — Is. Casaub. — Leggi una lunga nota di Menagio. — Seguo l’emendazione del Lennep.


CAPO V.


Demetrio.


II. Fu stimato degno di trecensessanta statue di bronzo. — Dice Strabone che secondo alcuni Atene non fu mai tanto felice quanto sotto il governo di Demetrio, nonostante il lusso e le sfrenate libidini di cui lo accusa Duri, che forse Demetrio Falereo confuse col Poliorcete. Il popolo che si av-