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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/77

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annotazioni 65

e ἀδικεῖς. Soliti bisticci; cioè o non ci riesci, o commetti un male.

Maltese, Molosso. — Cioè carezzevole quando ha fame; se pasciuto, mordace.

Ti chiedo pel vitto, non pel sepolcro. — εἰς τροφην, non εἰς ταφήν; altro bisticcio.

Un giorno Alessandro, ec. — „Si cercò di porre in dubbio l’incontro di Diogene con questo eroe. Ha però l’appoggio di valide autorità, come per esempio, di Varrone (in Marc. ap. Nom.) e di Cicerone (Tusc., v, § 32), senza contare ciò che affermano tanti altri scrittori posteriori. — Dice Plutarco che Alessandro soddisfatto perchè il filosofo manteneva sì bene il proprio costume, ripigliò subito, se non fossi Alessandro vorrei essere Diogene. Questo racconto dee parere tanto più verisimile, in quanto che Filisco d’Egina, che aveva istruito il principe ne’ primi elementi della letteratura, era stato esso stesso discepolo di Diogene.“ Visconti.

Tegeate. — Altro bisticcio. Τεγεάτης significa di bordello, e di Tegea città d’Arcadia.

Dicendogli un bastardo che aveva dell’oro nel mantello, ec. — Scherza sull’ὑποβολιμαῖος, di parto supposto, e ὑποβεβλημένος, posto sotto.

Chiedeva una mina ad uno scialacquatore. — Mina, lir. ita. 92, 68. Obolo cent. 15, 44.

Sta sopra le ginocchia degli dei. — θεῶν ἐν γούνασι κεῖται. Frase omerica che corrisponde al nostro: Dio lo sa.

Doppio il modo dell’esercitare, ec. — „La tendenza scientifica sembra anche aver maggiormente perduto ne’ Cinici posteriori ad Antistene. La filosofia non era per costoro che una maniera di vita. Diogene voleva ridurre tutta la filosofia alla pratica delle azioni che possono condurre con certezza ad una vita felice, e questa vita pratica con-