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DE PARADOSSI 43

con poca fatica, quinci havere havuto fondamento non solo molte famiglie illustri, ma anchora molte belle et ampie giuriditioni. Certamente che al mio poco giuditio in questo risolvere si dovrebbe ogn'uno, che se noi si abattemo a moglie bella, non essere punto da maravigliarsene se ella sia men che honesta, et se n'abattiamo ad alcuna brutta, non essere da curarsene. Mi ricordo haver letto(non e anchor gran tempo) d'un filosofo, il quale, havendo brutissima donna per moglie, et ritrovandola amorosamente abracciata con un gentilissimo giovane della medesima citta, a colui rivolto che sul fico si ritrovava, misero te, gli disse, che dura necessita t'ha qui condotto? non si curo punto dell'adulterio commesso, non dell'ingiuria a lui fatta, non della fede rotta, ma piu tosto hebbe di colui pieta che si fusse con si brutta femina carnalmente congiunto, non sapeva il sciocco filosofo (si come l'astuto giovane) essere le brutte femine per segrete cagioni spesse volte piu da prezzare che le belle non sono. E pero certa cosa, che noi siamo molto iniqui giudici, vogliamo verso delli appetiti nostri, usare tutta quella piacevollezza ch'usare si possa, ma verso le povere et fragili femine, vogliamo essere l'istessa severita dal natural ritratta. Non scrissero gia i savi della miglior scuola che l'adulterio era quell'una cosa che ragionevolmente non si poteva ne permettere, ne prohibire? percio che l'uno il vietava


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