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cioè quella di Egitto Pare che ciò credesse anche Dante, cantando di Semiramide:

Tenne la terra che ’l Soldan corregge (Inf. V).

Il nome di Soldano nel trecento si dava a quello di Egitto, a preferenza degli altri re mussulmani. Così il Sorio.

«Chi desiderasse un saggio della scienza storica e geografica di quell’epoca, legga la versione di questo brano nel ms. Farsetti: «Quello degli Assiriani fue nelle parti d’oriente, cioè in Egitto, nella contrada d’Asia, e domo ha quello dei Romani, il quale fue in occidente, nelle parti d’Europa, cioè in Italia. E sappiate che ciascuno di questi reami ebbe la monarchia di tutto il mondo.»

Anche nella prima epistola di s. Pietro, che egli accenna di avere scritta in Babilonia, è più probabile che si parli della Babilonia di Egitto, che di quella d’Asia, dove non si sa che egli andasse, o di Roma, detta per metafora Babilonia, dove non sembra provato che a quel tempo egli fosse.

Io sono lieto di aggiungere.

Una preziosa variante di un codice del Chabaille, nel cap. LVIII di questo Libro I, raccontando più ampiamente che non faccia il t il biblico fatto di Ester, segna questi confini al regno di Persia, ch’ebbe a quei giorni la maggior estensione: «Lesqueles seigneuries ou provinces, qui sabiectes estoient au roy Assuere, s’estendoient depuis Ynde jusques en Etiope».

Questa variante, che può essere di Brunetto, di un suo discepolo che l’abbia attinta alle sue lezioni, o di un contemporaneo il quale ne palesa l’opinione