Pagina:Le aquile della steppa.djvu/19

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La tenda del «beg». 13

Anche l’interno indicava come quel vecchio fosse ben qualche cosa di più d’un semplice allevatore di cammelli o di cavalli.

Il terreno, sgombrato prima dalle erbe, era coperto da un tappeto persiano a tinte bellissime ed a disegni svariati; all’intorno vi erano dei grandi cuscini di seta rossa con ricami d’argento e alti cofani di cedro del Libano, con armature d’acciaio; appese alle pertiche si vedevano delle armi degne d’un principe, come archibugi dalla canna lunghissima e finamente arabescata ed i calci con intarsi di madreperla e placche d’argento; kangiarri di finissimo acciaio, colle impugnature adorne di turchesi, pure colla canna molto lunga con qualche versetto del Corano incisovi sopra.

In un angolo, su bastoni, quattro bellissimi falchi, colla testa chiusa in un cappuccio di cuoio e le zampe trattenute da una lunga catenella d’argento, squittivano sommessamente ogni volta che la grossa pietra, sospesa alla correggia, dondolava, imprimendo alla tenda un violento rollìo.

Giah Agha, sdraiato su un soffice cuscino, colla testa appoggiata ad una pertica della tenda, fumava placidamente, guardando distrattamente i falchi e prestando orecchio ai sussurrii del vento.

Il suo narghilè, di vero cristallo, con dorature all’intorno, gettava di quando in quando, con lentezza misurata, dalla pipa sovrastante, nuvolette di fumo impregnate d’un acuto odor di rosa, che si confondevano con quelle che escivano dalle labbra del fumatore.

Aveva già quasi terminato tutto il tabacco contenuto nel camino, e l’acqua racchiusa nel narghilè cominciava a gorgogliare, quando ad un tratto, nel momento in cui una raffica violenta faceva oscillare con maggior forza la tenda, il beg fece un gesto d’impazienza:

— Che sia toccata qualche sventura a quel bravo Hossein? — disse. — E Abei Dullah? — si chiese, poi. — Dove si sarà fermata la carovana? Siamo alla vigilia degli sponsali e hanno le armi da pulire ed i cavalli da preparare per la gran corsa. —

Quasi per confermare i suoi sospetti, nel medesimo istante si udì a rombare nella tenebrosa pianura un colpo di fucile, che si ripercosse lungamente entro la tenda.

Il vecchio lasciò cadere la lunga cannuccia di pelle del narghilè e si alzò a sedere, chiamando ripetutamente: