Pagina:Le confessioni di un ottuagenario I.djvu/176

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capitolo terzo. 149


al sentimento che mi portava a voler ciò, era amore del più schietto; amore che crebbe poi, che mutò anche tempra e colore, ma che fin d’allora mi occupava l’anima con ogni sua pazzia. E l’amore a dieci anni è tanto eccessivo come ogni altra voglia in quella età fiduciosa che non conobbe ancora dove stia di casa l’impossibile. Sempre d’accordo che qui la carestia delle parole mi fa dire amore in vece di quell’altro qualunque vocabolo che si dovrebbe adoperare; perchè una passione tanto varia, che abbraccia la sommità più pura dell’anima e i più bassi movimenti del senso, e che sa inchinar quella a questo o sollevar questo a quella; e confonder tutto talvolta in un’estasi quasi divina e tal altra in una convulsione affatto bestiale, meriterebbe venti nomi proprii invece d’un solo generico, sospetto in bene o in male a seconda dei casi, e scelto si può dire apposta, per sbigottire i pudorati e scusare gl’indegni. Dissi dunque amore e non potea dir altro; ma ogni qualvolta mi avverrà di usare un tal vocabolo nel decorso della mia storia, mi terrò obbligato ad aggiungere una riga di commento per supplire al Vocabolario. A quel tempo pertanto io amava nella Pisana la compagna dei miei trastulli; e poichè a quell’età i trastulli son tutto, ciò viene a dire che la voleva tutta per me; il che se non costituisce amore e di quel pretto come notava più sopra, prendetevela coi vocabolaristi. Ad onta peraltro del mio furore a cercarla, ella quel dopopranzo non si lasciava trovare; e cerca di qua e guarda di là, e corri e salta e cammina, io presi senza avvedermene la piega che m’avea menato così lontano il giorno prima. Quando mi accorsi di ciò mi trovava appunto in un crocicchio di strade campestri, dove sur un muricciuolo scalcinato un povero San Rocco mostrava la piaga della sua gamba ai devoti passeggieri. Il fido cane gli stava a fianco colla coda bassa e il muso innalzato, quasi per osservare cos’egli stesse facendo. — Tutto questo io vidi nella prima alzata d’occhi;