Pagina:Le dicerie sacre.djvu/195

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i8fi La M v s i c a lagrime, di licori, e di fiori, coti tanta dilicatll- ra (celli, raccolti, e mefcelati dalla itiduftria dille Pecchie, le quali con tante regole , e tanti ordini, fenza punto temere arfora di Sole, ò lunghezza, e dfficoltà di trauaglio con diuturno , e pertinace effercttio non cedano mai intorno allo (ciarpe d'affaticar (i. Fra le cofe artificiale , e fabriii la (cultura delle vafelta di cri- ftallo non vince, &auuilifceil prezzo dellt_» gemme iftelTe? Quefte fono Io fplendore delle nieufe, l'ornamento delie credenze , le deli- tic de'Pr«ncipt, i donatiui de’Regi. Ma con_j quante ruote, con quanti torni,con quanti fcar- pelli,e martelli, e lime, e fpunroni ? con quante acque forti, polueri ftrane , & ordegni di metalli , e punte di pietre fi fega, fi polifce, e fi figura il chriftallo l con quanto tempo finalmen« te, accuratezza , e fudore quelle imaginette_> t che ri fi veggono effigiate ne’iauori cluiftallini «'intagliano ? Hor nell'humano corpo ancora, in cui la Natura tutta parche rifugga, la mede- fima ragion di perfezione , conlidcrar fi deue , cioè à dire , che in quelle fentimenta , & in_* quelle parti, che più cpfe alla loro ceftruttura difefa, & ornatura richieggono , più di pregio, e d’eccellenza fi titroui, che nell'altre . Ma io nonsò per cetto vedere fe fenfo alcuno vi fia, il cui vfficio di più mathine , e di più mataui- gliofi arnefi habbia la Natura proueduto di quel, che nella bocca hà fatto , la qual propriamente all' vfo della Mufica fù deputata da lei ; là doue tutto l’ingegno fuo, tutte le fue forze 1 impiegò. Quiuitanti fono gli ftromenti, eoo , tanta cura , e fottilità lauorati ,e tanto di lontano condotti, che quaute membra fono in tutto