Pagina:Le dicerie sacre.djvu/269

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i<o La M vsicaì fpirando fi ripofa . Et clamarli voce m»gn»ix- pirauit. Et ecco in Tette parole fette opere d ui» ne. O dm:no Settenario. E dirti ben'ancor’io, che la vera catedra, e la vera fcuola era la Croce, ilche hora pillando à nuouo penfiero, torno da capo a confermare, articurato mallìmamen* te dal protertp dell’Aportolo . Nibil indicatiti me /ciré, nifi Iefum Chri/lum, & httne cruci fi* xum . E cosi è in effetto , poiché non è arte , nè difciplina.di cui il Crocifidb non ne lia maefiro, In quo funt omnes thifaurifapienti»,^ fato, tiu nbfrontini . Io pcrmc(dicc Paolo) altra Retorica non voglio, che la tua ò Signote,quando perfuadi il perdono al Padre. Pater ignofceiU lis, qui» nefeiunt quidfaciunt. Altra Aftrolo- già,che la tua , quando doni il regno delle delie al Ladro, Hodie mecum erij in Paradifo. Al. (ra Grammatica,che la tua, quando fai la bella concordanza di Maria eoa G:ou>mi.Ecce film tuui , Ecce mattr tu». Altra D.aletica , chela tua,quando formi quel fotte argomento alla_j dillinità . Ditti meut. Deus mcuitquari me dt. nliqui/li ? Altra Geometria, chela rua,quando mi!uri l'eccedo del tuo fmifuraro ardore. Sitio, Altra Aritmetica, che la tua , quando agg'uftì le mie partita,e ne caui fuora la fomma Confttm- tnatttm t/t. Altra Mufica finalmente, che la tin* quando raccomandi l’anima alle parerne mani, Patir,in manus tu»i commendo (piriti mtS, Et ecco m fette parolf fette facoltà . O virtuofo Settenario . Ma perche d’eo io, che nelTrltimi fola di ede la Mufica s'impari , fe tutte quante «ltro non fono,ch'rn bel componimento di Ma- ficai Et io foggiungo di più , che lo fteflo Croci- fillobi come è rn libro dottrinale, doue fludia*