Pagina:Le dicerie sacre.djvu/274

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Diceria II. i6; vna p:cciola Città con l'efterminio di tutto il regno infernale, ch’ai fuono di quefte diuinc trombe trabocca à terra ? di fette doppi di mura , e di fette corooe di torri era Gerico circondata . E fette appunto fon le rocche, & i propugnacoli, di coi è cinta la Metiopoli del Diauolo. Trabocca l'Ira mentr’egli prega per gl'inimici. Patir ignofct illis . Cade I'Alia ri-' tia,mentre dona il Paradifo al Ladro. Hodicj mecum iris. Precipita l’Inuidia mentre cede la propria madre al D>fcepolo,E«e mattr tua. Abballali la Supcibia , mentre ricorre humil- menteàDo, Deus meus Deus mttss. Rolli- naia Crapula, mentre hà fere di fide, e d’aceto. Sitio . Tracolla la LulTuria, mentremo- ftra disfatte le proprie carni. Conjummatum iji. Và in fracalTo la Negligenza, mentre ancora morendo negotia con l'eterno Padre_> Patir in manus tuas commendo ypiritum_> mettm. Et ecco fette vitij capitali abbattuti , edifperfidallaiiicontraftabil forza di quefte_> fette trombe. O Settenario potente . Ma che dico io? Perche dò met fora di cofa bellico- fa, ellrepuofaà parole cofi dolci, & armoniche, che hanno fomiglianza più tolto di corde,che di trombe? l)i fette corde nè più nè meno vogliono i Poeti, che fulie la Lira d'Orfeo comporta , ilquale per la cogoitione , che pri. mieto hebbe delle celcftì cofe nella Grecia,volte in ella l’ordine , & il concento rapptefen. tare delle fette Sfere; epeiciò ordinò certi fa- cnfici di Bacco lon alcune canzoni , che egli (opra la medtfima Lira cantaua. Vero èche la Mufica ( fecondo Nicomaco ) fù dal pnucipio linvlicillima,e primieramente fù da* Le Dicerie. M l’ir-