Pagina:Le dicerie sacre.djvu/387

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J7 i f t C i i i o'. fi dal primo mobile , elio ama di Tua natura li quiete, e fta(lenc Temprem vn medefimo ftaro^ quefto perche luogo certo non hi in Ciclo ,• e per li diuerfìtà degli hab't jtori della terra fi varia . I'che fi può far chiaramente conofcere la imperfettione della incotta nza , & il manca- ihenro della inftabilità , lequali sì come mota* tricide’generofì penfieri, hanno da edere in' tntro, e per tutto bandite , e diTcacciate dal no- ftroCielo. Il Cielo di più è partitolo cinque fa- fee , che Zone fi dicono, delle qual' tré ne fono' inhab'tabili, quella di mezo torrida per Io fo- uerch o del caldo , e l’altre due eftreme gelide per le Tmodcrate freddure , percioche et minate da due aeuofi paralelli , più che nute l’al- ttedal camino del Sole s’allonranauo . Dell altre due , che pur’al Sole vicine , ma porte a- iriendue tri il ghiaccia, élWars, tri i dut-t cerchi del Settentrione, e dell’Auftro ,e sii i fini' del Granchio', e del Capricorno hanno il nome di temperate, l’rna fi i da noi habitata, l^ltra . da’popoli, che nell'lfole albergano ri(rouate_» nouellamtnte. Quinci s’impara , e raccoglie , quanto biafimeuoli fieno l’eftremiti degli ec* cedi, doue fi ricettanti i viti), e quanto fodeuole fia il temperamento della niczamtà , in cui eonfìft'e la vera virtù, onde il vaforofo, e I^rrt^- tfifciplinato Caualrere quanto quelli dee con tutto il Tuo sforzo fuggire, tanto qUefta hà cotf ógni ttud o da ricercare. Ma quale c la1 Galif* fi*, che con candido folco diuijegli fpanj di' cfucfto Ciclo ; Dico quella Zona', ò qu’el circo'*' lo , che difugualedi larghezza , a idue Boreali s'auuicina per dieci gradi; quella, che nonlj’ sp* C come alcuni1 credettero ) ftampata nell'a- 0 I <