Pagina:Le feste di San Giovanni in Firenze.djvu/71

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parte terza 65

Alle ore 10 il Gonfaloniere col Magistrato civico si portò a fare la solita offerta, alle 11 il Granduca venne in gran gala con la sua Corte alla Metropolitana, e dopo avere assistito alla messa in musica eseguita per cura e provvedimento della Società, si recò a piedi alla basilica di San Giovanni, e dopo aver fatta l’offerta di un ricco cero si restituì alla sua residenza. Durante questa funzione erano schierate le milizie sulla Piazza del Duomo con bandiere e bande, e fu fatta la scarica di diverse salve di artiglieria e moschetteria. Lungo lo stradale pure percorso dalle carrozze reali erano schierate milizie, e addobbate le finestre con paramenti e tappeti. Nelle ore pomeridiane fu eseguita la Corsa dei barberi, come nel giorno precedente era stata eseguita quella dei cocchi sulla Piazza di S. Maria A velia, e nella sera ebbe luogo la festa campestre nel giardino del Teatro Goldoni ove intervennero oltre tremila persone.

§ VI


Nel principio dell’anno 1828 alcuni Deputati della Società di S. Giovanni Battista pensarono di fare effigiare in disegno l’immagine di S. Giovanni in atto di esprimere la sua protezione sulla città di Firenze; tal commissione fu data a Cesare Mussini che di poco aveva lasciato l’Accademia di Belle Arti, e che aveva già cominciato a dar saggi di non comune ingegno nella pittura. Egli assunse r incarico e delineò il Santo circondato da corona di angioli in atto di benedir la città, stando ai di lui piedi la figura rappresentante la Toscana appoggiata sopra un leone con lo stemma di Firenze. Questo disegno fii dedicato al Gonfaloniere Bourbon del Monte; quindi fu eseguito in litografia dall’artefice Giuseppe Galli.


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