Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/252

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seduto ad un balcone per godervi il fresco e l’animata prospettiva che presentava un ampio porto coperto di vascelli di tutte le nazioni, appena ebbe veduta la scialuppa, commise agli ufficiali di condurgli il padrone e tutto l’equipaggio. Estrema fu la sua maraviglia, quando gli si presentò la bella Vird-al-Ikmam, e dalle ricche vesti, dall’aria nobile e dal graziosi modi ben comprese com’ella fosse d’alto lignaggio. Avendola dunque fatta sedere accanto alla figliuola, la pregò di dirle il nome del suo paese e la causa del di lei arrivo in quella capitale: la bella fuggitiva gli fece con gran calore l’esposizione de’ suoi casi. La consolò allora il sultano colla promessa della sua protezione, ed offertole d’adoperare la sua autorità per unirla all’amante, mandò il suo visir con ricchi presenti al sultano Sciamikh, per pregarlo di lasciar venire alla sua corte Ins-al-Vugiud.»

NOTTE DXCIV

— Giunto alla capitale di quel principe, il ministro gli offrì i doni de’ quali era incaricato, e partecipogli l’oggetto della sua missione. Rispose il principe che Ins-al-Vugiud era da quasi un anno, con suo dispiacere, scomparso dalla corte, ned avevasi alcuna contezza del luogo di sua dimora; che però avrebbe ordinato al proprio visir di accompagnare nelle sue ricerche l’ambasciatore, nulla avendo più a cuore che di compiacere il sultano suo fratello in quanto potesse dipendere da lui. Dopo alcuni giorni di riposo, partirono dunque i due visiri in cerca del favo-