Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/292

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la figliuola, e la protetta svenuta e bagnata nel sangue della vittima! Tornò l’infelice in sè, ma la tenera fanciulla era lor tolta per sempre! Alcuni giorni dopo il tragico avvenimento, la moglie del cadì partiva pel suo pellegrinaggio. Torniamo adesso al cadì ed a’ suoi infami compagni.

«Camminava da pochi giorni, quando furono accostati da un giovane che li salutò, e li richiese dello scopo del loro viaggio. Saputolo, domandò anch’egli il permesso d’unirsi ad essi, per recarsi alla celebre religiosa, nella speranza che potesse, colle sue orazioni, ottenergli dal cielo il perdono della più nera ingratitudine ed il riposo della coscienza, lacerata da profondi rimorsi. Continuando i quattro viaggiatori il cammino, incontrarono, pochi giorni dopo, un capitano di bastimento naufragato un po’ prima; avvenimento che lo aveva ridotto alla più spaventevole miseria, e quindi andava ad implorare i soccorsi dell’essere benefico, la cui carità e le miracolose preci erano tanto famose in tutto il paese. I nostri quattro compagni l’indussero ad unirsi ad essi, e così continuarono il loro pellegrinaggio sino alla città abitata dalla moglie del cadì, ove appena giunti, recaronsi immediatamente alla dimora della caritatevole donna. Pieni erano gli aditi d’una tal moltitudine di fedeli, che durarono assai fatica ad essere introdotti. I domestici però, vedendo ch’erano stranieri giunti da poco, li invitarono ad entrare, per rimettersi dalle fatiche, in un appartamento, e riposarvi sinchè avessero informata la padrona della presenza loro. Ringraziaronli i viaggiatori, ed alcuni istanti dopo si venne ad annunziar loro che la dama riceverebbe le domande di ciascuno in particolare. Serviti loro intanto rinfreschi, cui accettarono con molta riconoscenza, non cessavano, per tutto quel tempo, di ammirare le virtù ospitali della pia dama, la quale,