Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/672

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precauzione, un preservativo contro la malattìa che potesse provenirvi dal troppo cibo. Vado a tal proposito a fare un consulto di medici, e domani tornerò con alcuni miei confratelli per cercare i mezzi di allontanare la malattia di cui siete minacciato.» Tornò in fatti il giorno dopo coi compagni, tutti travestiti da medici. Prepararono un sorbetto, e dissero al mercatante, esser quello un preservativo sicuro contro tutti i mali; ed era vero, perchè appena l'ebbe bevuto spirò... Vedete, o sire, se dovete, ascoltando i vostri visiri, prestar fede ai loro discorsi. — Hai ragione, mia diletta,» rispose il re, «io non uscirò. «La domane, allorchè il popolo, recatosi in folla al palazzo, vide che il re non compariva, le mormorazioni divennero più romorose del giorno prima.

«— Non vogliamo per nostro re quel giovane insensato,» gridava la moltitudine; «dobbiamo confidare a mani più abili le redini dall’impero. Andate, savio visir,» dissero poi, volgendosi a Scimas, «andate ad annunziargli che noi eleggeremo un altro re, s’ei non vuol farsi vedere al suo popolo. Noi ci consideriamo come sciolti dal giuramento che gli prestammo, poichè sì poco corrisponde alla nostra aspettativa e tanto male mantiene le sue promesse. Sapremo farci da noi medesimi giustizia colle armi in pugno.

«Fece Scimas tutti gli sforzi per sedare la rivolta, ed introdottosi quindi presso al re, gli parlò senza riguardo.

«— Immerso nei piaceri,» gli disse, «abbondonandovi alle vostre passioni, che fate, o sire, mentre vi minaccia imminente ruina? Chi può accecarvi al punto che non vediate l’abisso spalancato ai vostri piedi? I vostri sudditi ribellati giurarono la vostra perdita; come volete, resistere a tal torrente? Non vi resta ormai che ascoltare i miei consigli: la vostra vita è in periglio; bisogna calmare questo po-