Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/729

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solo smeraldo, il cui splendore spiccava viepiù per mille diamanti. Allorchè il corteggio si avvicinò, vidi un uomo che pose la testa fuor dall’usciuolo d’una bottega; ma nel medesimo punto la schiava armata di sciabola, slanciatasi verso colui, gli troncò il capo. Spaventato da tale spettacolo, mi nascosi alla meglio, e lasciai passare quella bellezza crudele, che avevami mio malgrado inspirato immenso amore. A poco a poco la gente tornò nelle botteghe, e chiesto allora chi fosse quella dama, nessuno mel volle dire. Lasciai Basra col cuore in preda ad una passione insensata, che mi tormenta giorno e notte, e si raddoppiò con nuovo vigore all’aspetto di vostro figliuolo, che somiglia a quella dama in modo singolare —

«Allorchè il dervis ebbe finito il suo racconto, proruppe in lagrime ed in singhiozzi. Vedendo che la presenza del giovanetto non faceva se non raddoppiare il proprio affanno, domandò il permesso di lasciare la casa ed andossene.

«Il racconto straordinario del dervis ispirò al giovane Kamar-al-Zeman una violenta passione per quella ignota bellezza, e non avendo altri mezzi di conoscerla, tormentava di continuo il padre che gli permettesse di viaggiare, come i figliuoli d’altri mercanti; — Gli altri,» rispose il padre, «fanno viaggiare i loro figli per cupidigia o per bisogno; ma io, grazie al cielo, non mi trovo in alcuno di simili casi: perciò farai molto meglio a restar a casa» Tali parole non produssero alcuna impressione su Kamar-al-eman, ed il padre si vide alla fine costretto ad arrendersi al di lui desiderio. Gli diede pel viaggio novantamila zecchini; sua madre v’aggiunse quaranta anelli ricchi di gemme, sotto cui se ne trovavano, dieci altri, ciascuno dei quali valeva mille zecchini.

— Figlio,» gli disse la donna,» cela accurata-