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AL CHIARISSIMO ED ILLUSTRE SIGNORE


D. GIAMBATTISTA GIFUNI


SINDACO E CAPO DEL MUNICIPIO DI LUCERA.





La illustrazione de’ nummi di questa rinomata città di Lucera, da me aumentati da 5 a circa 60, e che eleva l’alta sua antichità tra le più famose di questa Italia transappennina, non debbe essere dedicata, che al Municipio medesimo. In questa terra classica rinvenuti; in questo appulo tenimento raggranellati, ed ora costituenti un altro pregio della mia raccolta nummica; tra questi sommi monumenti della remota civiltà de’ nostri padri, eccitatomisi lo impegno di manifestarlo ai cultori della scienza e delle onorevoli patrie memorie, questa terra Stessa si abbia l’omaggio della mia venerazione e simpatìa.

Ma illustre Signore, grazie deggio umiliare alla Clemenza Sovrana dell’Augusto Monarca, che regge i destini di queste fortunate Due Sicilie, per avermi destinato magistrato di questo Collegio giudiziario civile; porgendomi così l’occasione d’indagare le grandi memorie di questa Capitale della Daunia; e grazie pure di gratitudine deggio rendere a Lei ed ai Rappresentanti di questa città, per aver votata di proprio conto la stampa di questa monografia, appena fu rilevato dai pubblici periodici, che io avea letta alla sezione archeologica del VII Congresso degli Scienziati questo documento degli alti ricordi della celebrata Luceria. La qual cosa non accolta per la posizione finanziera del Comune, una associazione spontanea mi si offrì da questi vostri dotti concittadini a sussidio parziale della spesa da me sopportata, forte abbastanza, a causa delle cinque tavole incise de’ monumenti numismatici rassegnati; i nomi de’ quali se sia possibile io mi farò il dovere di manifestare alla fine dell’opera. Accolga Signore, qualunque esso fosse, l’offertole omaggio, e mi creda con sentito rispetto.


Di Lei egregio Signore


Lucera 31 del 1846.


Devotis.o Obblig.o Servitore
Gennaro Riccio