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26 origini della zecca

ma l’illustre numismatico piemontese doveva ignorare che il manoscritto di S. Daniele fosse una copia antica di documenti esistenti nella raccolta dei Patti e precisamente del Liber Blancus, ove sono raccolti i diplomi che risguardano i rapporti coll’Italia e coll’Occidente1, altrimenti egli non avrebbe supposto che quel trattato fosse opera di un falsario, caldo oltre il bisogno di patrio amore2.

Il Liber Blancus giaceva quasi dimenticato dagli studiosi nell’I. R. Archivio di Casa, Corte e Stato a Vienna, ove lo vide e lo studiò Samuele Romanin, che nel primo volume della sua storia documentata riporta la bellissima Patente del Doge Andrea Dandolo, con cui ordina la compilazione della raccolta e lo stesso diploma di Lotario preceduto da una difesa della autenticità dello stesso documento3. Non persuadono completamente le ragioni del S. Quintino nè quelle del Romanin, giacchè non si può credere che un documento riportato nella celebre raccolta dei patti compilata dal doge Andrea Dandolo fosse ad arte alterato e nemmeno sembrano accettabili le ragioni addotte dal Romanin, che si appoggia principalmente sugli argomenti di Girolamo Zanetti. Entrambi però sono d’accordo che la data è inesatta e che gli anni del regno di Lotario non corrispondono al febbraio 840. Trovando tale convinzione anche nel più strenuo difensore del trattato, mi occorse il dubbio ch’esso fosse bensì genuino, ma copiato male e messo fuori di posto. La raccolta ordinata dal Dandolo è del 1344, e perciò di oltre cinquecento anni posteriore alla data presunta del diploma in questione, epoca sempre lontana ma per quei tempi lontanissima. La raccolta fu ordinata per impedire le dispersioni e per conservare quei documenti che probabilmente cominciavano a deperire. Non è quindi difficile supporre che alcuno di quei preziosi ma-

  1. I Registri originali del Liber Albus, Liber Blancus, Libri Pactorum furono pubblicati da Tafel et Thomas, Monaco 1855.
  2. S. Quintino, opera citata pag. 31
  3. Romanin S., opera citata, vol. I, pag. 351.