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sebastiano ziani 73

Assai più rapido fu il deterioramento della moneta nel secolo XII, ed infatti i denari Veneziani coi nomi di Sebastiano (Ziani) Aurio (Malipiero) ed Enrico (Dandolo) pesano meno del quarto dei denari di Carlo Magno, sebbene contengano tre quarte parti di lega ed una sola di fino. Gli assaggi che ho fatto fare su tali monetine danno il titolo di 0,250 a 0,270 ossia, relativamente al peso di oltre sei grani veneti, essi contengono qualche cosa di più di un grano veneto e mezzo di buon argento, peso ed intrinseco che stanno in armonia con quelli del grosso istituito da Enrico Dandolo e di cui parleremo più tardi.

Siamo già abbastanza lontani dal valore e dal peso del primo denaro, ma la scala discendente non è ancora finita e si può anzi dire che non finisce mai, perchè il deterioramento della moneta è legge generale e costante. I tempi antichi e quelli del medio evo, ce lo provano cogli esempi di tutti i paesi, ed attualmente solo i freni artificiali ed i legami internazionali possono trattenere la moneta da questa china fatale. Il confronto col vecchio denaro imperiale e la esiguità del volume fecero dare il nome di piccolo al denaro veneziano, e poco a poco l’aggettivo sostituì il nome originario in modo da farlo dimenticare. Col tempo il nome di piccolo od il suo equivalente latino di parvus divenne ufficiale e rimase nelle scritture anche quando l’uso popolare diede al denaro altri appellativi.