Pagina:Le opere di Galileo Galilei III.djvu/261

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260 contro il moto della terra.


nave camina con remi, va a scosse, se solca a vele gonfiate da’ venti, l’albero piega molto, onde si cagiona un certo arco dalla palla, che, per la poca altezza e il peso d’essa palla, viene a ragguagliare quel poco di sfuggimento fatto dalla nave, mentre la palla scende per l’aria a pie della gaggia; e così, facendo poca non sensibil differenza, si sono creduti che dia a perpendicolo della gaggia, e forse l’han detto per beffa a’ troppo creduli. Nulla di meno, se quei tali che se lo credono, dovessero misurare col naso cotal differenza, io farei cader la palla di tanto alto, che, per misurare la distanza da quella all’albero della nave, non basteriano quei nasi che portava al collo quel capitano inglese per collaro. E chi non sa, che quelli che tirasse la balestra oppostamente al corso della Terra, non mirando mai, come vogliono gli aversari, per retta linea1, averebbe lo svantaggio del fregamento, e quel del corso della Terra, e i due moti della palla in giù e in su, e per ciò non tornerebbe mai a’ piedi suoi, sì come né anche tirando per traverso da mancina o da man dritta l’Ora, poi che ella cade dove è il balestriere, sarà forza confessare che la Terra non si muova; anzi, che se la terra si girasse, il suo corso sarebbe tanto veloce, per esser di più di 1300 in circa miglia per ora, che niuno ferirebbe mai uccelli, nò darebbe nel destinato segno, tirando: poi che se la cosa a cui si mira fosse d’avanti a chi tira, secondo il moto della Terra, quando la palla fosse per l’aria, in cambio di colpire, trapasserebbe di gran lunga più alto, e, per lo contrario, darebbe basso un mondo, chi stesse mirando oppostamente al moto d’essa Terra; per che nel primo caso, il segno che è posato su la Terra abbasseria sfuggendo, e nel secondo, comparirebbe alzandosi: e, tirandosi dalla parte destra o sinistra, si darebbe dalle bande del bersaglio.

3. Venghiamo al terzo argomento per mostrar che la Terra non si muova. Se la Terra si movesse, noi non averemmo invidia nella velocità agli uccelli: poi che quelli che ci volassero dietro per raggiungerci, non ci arriverebbeno mai, se fossimo da loro seguitati secondo il corso della Terra, dal cui movimento saremmo portati con prestezza molto maggiore che non è quella del volo dell’uccelli. Per lo contrario poi, saremmo raggiunti in un batter d’occhio, se ci volassero incontro, ben che di molto lontano.

Sento che i Copernici, in guisa d’uomo che sogna2 prestamente spacciandosene, rispondono, che il primo mobile, volgendo seco in giro col moto del ratto tutto questo universo inferiore a lui, porta seco uniformemente l’aria, la Terra e tutti gli altri elementi, e conseguentemente tutti gli altri corpi che son nel-

36. velete — 38. seto
  1. questo è pensiero di voi solo. Volete dire, per linea perpendicolare, e non per retta linea.
  2. se questa risposta è da uomo che sogni, sete quello voi, perchè al mondo non ci è altri che risponda così.