Pagina:Le opere di Galileo Galilei IX.djvu/11

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AVVERTIMENTO.




Accingendoci a raccogliere in questo volume gli Scritti letterari di Galileo, non abbiamo potuto prendere a guida, per l’ordinamento di essi, il criterio cronologico, che è norma fondamentale alla presente edizione, perchè della maggior parte delle scritture che qui appresso si leggono non è dato assegnare con sicurezza la data. Ci parve pertanto il miglior consiglio separare le prose dalle poesie, premettendo, come di maggiore importanza, quelle a queste.

Fra le prose prendono il primo posto le Due lezioni all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante, le quali certamente sono opera giovanile del Nostro. Scrive di esse Luigi Alamanni giuniore a Gio. Battista Strozzi il 7 agosto 1594: «Circa alla lezzione del Galileo, egli è a Padova... e non l’ho potuta avere da lui; e consisteva in questo, che riferiva l’opinione circa il sito dell’Inferno di Dante, che lasciò scritta Antonio Manetti fiorentino in un libretto stampato da’ Giunti, e di poi riferiva l’opinione sopra’l medesimo del Vellutello, cementatore di Dante, e comparandole l’una con l’altra, mostrava essere migliore quella del Manetto» 1. E pochi anni più tardi Filippo Valori così scriveva, dopo aver fatto menzione di Francesco Ottonaio, lettore di matematiche in Torino: «Con la medesima riputazione Galileo Galilei, ancor egli de’ nostri, legge ora in Padova, come assai giovane cominciò a farsi conoscere in Pisa buon lettore, e in Firenze nell’Accademia Grande tolse a difendere Antonio Marietti, ne’ suoi tempi tenuto valentuomo nella detta professione, sopra il sito e misure dell’Inferno di Dante, materia che ha dato che fare a’ dotti; fra’ quali il Vellutello sopra il medesimo Poeta, per correggere il Manetti, diede occasione al Galileo di salvare con buone ragioni il nostro Fiorentino e ribattere i motivi del nobil Lucchese, col disegno in mano e distinzione d’ogni debita misura»2

ix. 1
  1. M. Barbi, Della fortuna di Dante nel secolo XVI. Pisa, tipografia T. Nistri e C., 1890, pag. 354. Cfr. pag. 142— 144.
  2. Termini di mezzo rilievo e d’intera dottrina tra gl’archi di casa Valori ecc. In Firenze, appresso Cristofano Marescotti. M.D.CIIII, pag. 12— 13.